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1) Dizion. 5° Ed. .
FATATO.
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FATATO.
Definiz: Partic. pass. di Fatare, Tema primo.
Definiz: § I. In forma d'Add. Che non può esser ferito, Invulnerabile; o Che non può esser penetrato dalle armi. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 48: Ferraù per tutto era fatato, Fuor che là dove l'alimento primo Piglia il bambin, nel ventre ancor serrato.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 16, 82: Fatate l'arme avea, ma quella botta Pur tramortito il manda fuor di sella.
Esempio: Bern. Orl. 33, 8: Come si dice, egli è tutto fatato Quel cavaliero, e non si può ferire.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 12, 87: Il gran figliuol del re del mar fatato, Che fe' sì rare prove in quella guerra, Senza giammai potere esser piagato, ec.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 12, 88: Che non potea restar del sangue privo Per la virtù della fatata pelle.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 121: Tu mi fai combattere, e mi metti a petto uno, il quale sia fatato e tale che esser fedito non possa.
Esempio: Red. Esp. Nat. 14: E perchè così fatte medicine ed incantamenti per lo più dalle fate si manipolavano, quindi è che coloro i quali quella ventura avevano incontrata di non poter rimaner feriti, erano detti fatati, quali appunto.... favoleggiasi essere stati Ferraù od Orlando,... Achille e Cigno e Ceneo ec.
Esempio: E Red. Esp. Nat. 15: Un soldato che si vantava d'esser fatato ed impenetrabile, o, come volgarmente lo dicono, si gloriava d'esser indurito e ghiacciato.
Esempio: E Red. Esp. Nat. 16: Il primo diceva di essere il fatato o il ghiacciato; il secondo, d'essere il ciurmatore che fatta avea la fattura.
Esempio: Parin. Poes. 43: Tal del famoso Artù vide la corte Le infiammate d'Amor donzelle ardite Ornar di piume e di purpuree fasce I fatati guerrieri.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Magal. Com. Inf. 26: Io sono, la Dio mercè, talmente fatata per l'acque della gloria, che la vostra miseria.... non mi tocca, nè fiamma dell'incendio de' dannati non m'assale.
Definiz: § III. E per Fornito di proprietà o virtù maravigliose, Investito di qualità soprannaturali così buone come triste; riferito più specialmente a cosa. E in particolare dicesi della Bacchetta fatata, o Bacchettina fatata, che si attribuisce alle fate come istrumento della loro magica potenza. –
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 301: E veduto il ramo, incontanente posò; e approssimandosi all'onorevole dono della fatata verga, maravigliandosi, prese Enea.
Esempio: Bern. Orl. 21, 44: Dentro vi mise quell'erba fatata La damigella, e chiusela col dito.
Esempio: E Bern. Orl. 25, 15: Morgana.... Ha un suo cervo pel mondo mandato, Che 'l pel ha bianco e d'oro ambe le corna, E d'una certa maniera è fatato, Che in luogo alcun non si ferma o soggiorna, ec.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 24: Con un baston fatato ch'avea in mano, Toccò la terra e fece uscir un fonte.
Esempio: Not. Malm. 1, 168: Nelle commedie e rappresentazioni s'introducono i negromanti e le zingane con una bacchetta in mano, la quale si chiama fatata; e si fa sembianza che ella col tatto suo operi miracoli straordinarj e stupendi.
Definiz: § IV. Quindi Aver alcuno la bacchetta fatata, dicesi proverbialmente per Riuscirgli di fare o trovare prontamente e bene cosa non agevole ad aversi od ottenersi.